Viva i contanti è un volumetto agile, scritto con un obiettivo ben preciso. Il docente universitario di matematica, Beppe Scienza, si confronta in questo volume con la questione del contante. La definizione attuale di moneta è molto ampia e considera anche la moneta bancaria (i soldi che ognuno di noi ha sul proprio conto corrente) e a volte anche alcuni tipi di obbligazioni. Detto questo, quando si parla di soldi, il pensiero corre subito al denaro concreto, monete e banconote; in una parola, al contante.
Eppure in Italia c’è un pregiudizio nei confronti dei contanti. Un pregiudizio annoso e a lungo coltivato. L’idea che ci sia qualcosa di arretrato e provinciale nell’uso dei contanti. Come sempre, quando si tratta di pregiudizi, c’è una forte dose di ignoranza. Il saggio di Beppe Scienza è superlativo nell’affrontare questi pregiudizi a uno a uno e a smontarli.
Non vale la pena che riporti le sue argomentazioni: se vi interessano, leggete direttamente il libro. Vorrei solo condividere una mia riflessione. Trovo singolare che un aspetto così fondamentale della nostra vita sia caratterizzato da un’ignoranza tanto pervasiva. Ogni persona avrà a che fare con i soldi nella propria vita. Chi prima chi dopo, tutti dovranno trovare un lavoro e guadagnare dei soldi per vivere. Com’è possibile, allora, che non si faccia di più per diffondere un’educazione finanziaria di base?
Ci sono diverse risposte a questa domanda. L’interesse dei poteri economici e politici (c’è differenza?) italiani a mantenere il popolo in una beata ignoranza. L’idea di tradizione cattolico-comunista che i soldi siano qualcosa di sporco o immorale. La scarsa propensione mediterranea al profitto e al lavoro. Tutte spiegazioni comprensibili, ma intollerabili. Intollerabili se si pensa che problemi economici sono spesso citati come principale causa di divorzio, disturbi mentali e suicidio.
Se vogliamo davvero aiutare i nostri giovani a costruirsi un futuro, fornirli degli strumenti adeguati per guadagnare e gestire i propri soldi è un compito fondamentale, tanto quanto insegnare loro il valore dell’onestà e del duro lavoro: altrimenti si tratterebbe, quest’ultimo, di un insegnamento monco. Il saggio di Beppe Scienza ha tutte le carte in regola per far parte di questo processo di insegnamento.
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I sette peccati capitali dell’economia italiana
Contro il sovranismo economico
Come un incubo e come un sogno
Lo sviluppo dell’economia italiana