Tutti hanno familiarità con la moneta: è qualcosa che si usa tutti i giorni per tutta la vita. La moneta è talmente diffusa e accettata che a volte non si riflette sulla sua stranezza: com’è possibile che una persona accetti di fare qualcosa o di cedere qualcosa in cambio di alcuni foglietti di carta o di alcuni dischi di metallo? Questa è una delle domande a cui Franco Spinelli cerca rispondere nel suo saggio. Per farlo, l’autore traccia una storia dell’economia monetaria, spiegando il motivo del passaggio dal baratto alla moneta, perché i metalli preziosi si siano affermati come mezzo di pagamento e perché poi si sia passati alla carta.

Il risultato è un saggio breve (appena oltre le 100 pagine) e dall’intento dichiaratamente divulgativo. Il gergo economico ridotto al minimo, l’abbondanza di esempi concreti e l’impostazione storica rendono comprensibile il contenuto anche a un pubblico non specializzato. Al tempo stesso, però, c’è sempre la possibilità di approfondire: in molte occasioni è chiaro che Spinelli si ferma in superficie ed evita di complicare troppo le cose, ma fa sempre riferimento ad opere e autori (recuperabili nella ricca bibliografia) in cui cercare degli approfondimenti e dei chiarimenti ulteriori.

Insomma, questo saggio unisce il rigore della miglior ricerca accademica con la chiarezza propria dei testi divulgativi. È difficile chiedere di meglio e, per chi volesse approfondire la propria conoscenza economica (cosa sempre più utile e necessaria), è un ottimo punto di partenza.