“Divorati” – D. Cronenberg

In Divorati, primo e finora unico romanzo di David Cronenberg, c’è tutto quello che è (stato) Cronenberg al cinema: disturbante, provocatorio, sperimentatore, affascinato dalle macchine e dalla tecnologia. Non è un romanzo di facile lettura, così come i film non sono film di facile visione. Serve una certa dose di coraggio, un pizzico di incoscienza, una grande forza di volontà per arrivare fino in fondo. Solo così ci si schiude tutta la bellezza e la novità di un autore tra i più importanti degli ultimi decenni. Dico “autore” per comprendere in questa definizione generica tutto quello che Cronenberg ha fatto dal punto di vista artistico (quindi, cinema, televisione, letteratura, fotografia): sono tutte espressioni di uno stesso credo, di una stessa passione, di uno stesso modo di vedere e interpretare il mondo. Tanto vale, quindi, considerarle come parti di un tutto unico e non come manifestazioni autonome.

Divorati racconta la storia di due fotogiornalisti freelance, Nathan e Naomi, che si trovano invischiati in un caso di cronaca nera più complesso del previsto e che ha a che fare con una coppia di filosofi francesi, un mucchio di macchine fotografiche, la Corea del Nord, le stampanti 3D, il cannibalismo e una malattia venerea scoperta da uno strano medico che vive in Canada. Suona quantomeno curiosa, la trama, scritta in questo modo. Eppure, se si cerca di unire quanto scritto in queste poche righe all’idea di cinema di (e ai temi cari a) Cronenberg, ci si rende conto che esiste un filo rosso che tiene insieme tutto, e che questo filo rosso non è così assurdo. Ma, ripeto, bisogna tenere a mente che tipo di cinema faceva (fa?) David Cronenberg. Perché il body horror, la mutazione, l’incastro tra uomo e tecnologia (incastro fisico, anche), la devianza e l’allucinazione sono l’ABC del regista canadese. Allora, Divorati altro non è che un diverso esito di uno stesso processo mentale e di una stessa sensibilità artistica: se fino a pochi anni fa questo processo mentale e questa sensibilità artistica sfociavano in una sceneggiatura e quindi in un film, oggi fluiscono invece in un libro. Ma sono la stessa identica cosa.

Per chi è orfano di Cronenberg. Per gli amanti del suo cinema e di quel tipo di cinema. Per chi ha voglia di una lettura alternativa, davvero alternativa. Per chi non può fare a meno di essere messo alla prova, stuzzicato e scandalizzato, perfino preso a botte (artisticamente parlando). Ecco, per tutte queste persone Divorati è la lettura ideale.

P.S. Se il lettore fosse rimasto incuriosito dall’autore di Divorati, questo video è un buon modo per iniziare a farsi un’idea a riguardo.

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