“Severo American Bar” e “Portami lontano” – Mattia Signorini

Pensavo di aver recensito l’intera produzione artistica del giovane scrittore polesano Mattia Signorini, dai suoi esordi con Lontano da ogni cosa (2007, vedi recensione qui) fino al recente Stelle minori (2019, vedi recensione qui). Invece mi sbagliavo. La prima pubblicazione “in proprio” del nostro autore risale al romanzo Severo American Bar del 2004 e, ancora prima, nel 2002, al volume Dove comincia la strada, nel quale Signorini, fresco co-vincitore insieme a Paolo Papotti del Premio Tondelli 2001, firma i racconti di Portami lontano.

Anteriormente a queste due prime prove, il nome di Signorini è legato alla pubblicazione di racconti in antologie e riviste.

Allora, per desiderio di completezza e per la crescente stima nei confronti di Signorini, eccomi a leggere e a recensire questi due lavori giovanili.

Devo dire che in essi c’è già l’autore dei romanzi più maturi.

Di Portami lontano riporto parte della motivazione che ne ha giustificato il riconoscimento. “I racconti brevi di Mattia Signorini denotano maturità espressiva e sanno cogliere il senso dell’amarezza esistenziale dei giovani non ancora trentenni. In Signorini tuttavia non c’è traccia dei soliti e abusati stereotipi giovanilistici. Le sue vicende vivono sostanzialmente di spazi d’introspezione. […] La sua scrittura, oltre che sintetica, si rivela vivace, incisiva, plastica. Soprattutto si dimostra capace di rinnovarsi stilisticamente ad ogni racconto, cercando forme espressive diverse, adeguate al contesto della narrazione, adoperando soluzioni differenziate con accostamenti decisamente originali”. Niente da aggiungere.

Severo American Bar, invece, è un progetto narrativo più articolato. E’ un viaggio, o meglio una serie di viaggi, attraverso i quali il protagonista, insieme ai luoghi, cambia a poco a poco anche se stesso ed allargando spazi ed orizzonti d’incontro si avvia sulla strada di una disillusa maturità. Il protagonista, i personaggi che si muovono sulla scena di Severo American Bar ricordano per diversi aspetti quelli che daranno poi vita a Lontano da ogni cosa.

Veramente piacevole questo Signorini delle origini. La lettura di queste due opere, benché si pongano agli inizi della sua carriera di scrittore, ne rivelano già i temi di fondo e le caratteristiche di una scrittura che emoziona e tocca i sentimenti, con sapiente equilibrio, senza scadere mai nell’eccesso. Bravo veramente Mattia Signorini: uno scrittore ancora giovane, che ci riserverà sicuramente altre storie, altri personaggi, altre visioni personali della realtà quotidiana, altri “paesaggi di crescita”.

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