“Stelle minori” – Mattia Signorini

Con la sua ultima opera, Stelle minori, edito da Feltrinelli nel 2019, Mattia Signorini dimostra di essere ormai un narratore sicuro e maturo. E lo fa con un romanzo convincente, dalla struttura articolata, ma solida, con personaggi complessi e credibili, con un intreccio ben orchestrato, che cattura il lettore e lo tiene avvinto dalla prima all’ultima pagina.

Il romanzo si sviluppa su due piani temporali diversi. Agata e Zeno, i protagonisti, sono due giovani studenti universitari, che irrompono uno nella vita dell’altra, con il loro carico di entusiasmi, dolori, progetti e fragilità. Accanto a loro, un docente, Nicola Sceriman, che li coinvolge con il suo fascino, la sua cultura ed il suo modo anticonvenzionale di trattare gli studenti e di coglierne le peculiarità. Il rapporto tra Zeno ed Agata procede tra alti e bassi, fino alla sera in cui Nicola muore tragicamente.

Nove anni dopo, quando Zeno è ormai docente di un liceo e tutto il passato sembra sepolto sotto una coltre di silenzio, Agata ricompare ed invita Zeno a raggiungerla sull’altopiano di Asiago, perché è giunta l’ora di fare i conti con il proprio passato, un passato che coinvolge anche la morte di Nicola, sulla quale nessuno è mai riuscito a far luce.

Nel ricostruire la serata fatale, torna l’amore che legava Zeno ed Agata, ma tornano anche le molte, troppe verità nascoste: le ombre di quegli anni, infatti, raccontano un’altra storia.

In Stelle minori, Signorini narra la vita di tutti coloro che hanno cercato o cercano di far brillare appieno la propria luce, come le stelle minori, appunto, che splendono luminose, ma non si vedono, perché “nascoste” dalla luce più intensa di una stella più grande.

L’autore, come nei precedenti romanzi, ama mescolare generi diversi: ne risulta un giallo-thriller psicologico con un’intensità ed una profondità di sentimenti che allude e conduce al Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij.

La scrittura di Signorini è sempre scorrevole, sicura. Lo stile è equilibrato, intenso quanto basta per accompagnare il lettore, senza però mai eccedere, anche quando le situazioni potrebbero indurre lo scrittore a cadere nella tentazione di strizzare l’occhio ai sentimentalismi, più che ai sentimenti.

Signorini racconta una storia che fa pensare: come i due protagonisti della vicenda, le due “stelle minori” della storia, quante volte anche noi abbiamo cercato o cerchiamo “la chiave prima della serratura”, cioè le risposte prima di porci delle domande? Un libro da non perdere.

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