“Madre d’ossa” – Ilaria Tuti

Che storia incredibile ha saputo creare Ilaria Tuti con il suo ultimo, labirintico, romanzo giallo Madre d’ossa!

Torna il personaggio più amato fra quelli creati dalla Tuti, il commissario Teresa Battaglia, ma è impossibile dire di più sulle vicende del libro, perché esso è talmente intenso e denso di eventi che persino raccontare l’incipit significherebbe rivelare un fatto totalmente inaspettato e straniante. Tutto il racconto, poi, è un susseguirsi ininterrotto di colpi di scena, tanto che non si riesce letteralmente a staccarsi dalla lettura.

Madre d’ossa è un romanzo che ha una precisissima identità storica e geografica, è un libro da leggere e da viaggiare, esplorando quella terra fantastica che è il Friuli e quel microcosmo misterioso ed onirico che si trova tra le cittadine di Cividale e Gemona. In Ilaria Tuti, e in Madre d’ossa in modo particolare, ogni cosa è al suo posto e tutte le vicende, inquietanti e fantasiose, sono collocate in luoghi precisissimi e, soprattutto, dettagliatamente reali, tanto che, come è successo pochi mesi fa ad alcuni componenti della nostra Ferri Family Books, si viene spinti dal desiderio di visitare i luoghi dei romanzi della Tuti e di riscoprirne tutte le atmosfere ed assaporarne l’umanità.

La storia di Madre d’ossa è veramente quanto di più avvincente, imprevedibile, adrenalinico la fantasia di Ilaria Tuti abbia finora creato. Splendida la figura di Teresa Battaglia, anche nell’evoluzione del suo personaggio, che inevitabile invecchia e decade nel corpo e nella mente, ma non nello spirito, anzi acuisce la sua sete di verità e di giustizia. Progressivamente sta prendendo sempre più personalità la figura del suo aiutante, l’ispettore Massimo Marini, che si avvia a divenirne il degno erede. Sempre fondamentale il gruppo di supporto a Teresa, gli amici veri, più che collaboratori, i discreti e protettivi Parri e Parisi.

Questa volta tutto parte da un suicidio, quello del giovane Ratchis Evaldi: sul gesto estremo del ragazzo sembrano non esserci dubbi, ma alcuni particolari non sfuggono all’esame attento dell’anatomopatologo. E poi, seguendo una linea apparentemente incomprensibile, sembrano spuntare nuovi ritrovamenti archeologici, antiche sepolture e corpi mummificati in un’area abbastanza circoscritta della provincia. E tutto richiama arcaici culti precristiani ed una figura ancestrale, minacciosa e protettiva nello stesso tempo: la madre d’ossa.

La scrittura di Ilaria Tuti è fuori dal comune: lucida, precisa, scorrevole, descrittiva, ammaliante. Più la storia si complica, più l’autrice fa scivolare il lettore fra le pagine del libro con immenso piacere e totale coinvolgimento. Ilaria Tuti è veramente una grande scrittrice.

Per chi ama i gialli noir, Madre d’ossa è un romanzo imperdibile, ma attenzione: sarebbe opportuno seguire l’ordine di pubblicazione dei libri dedicati a Teresa Battaglia (vedi le recensioni già pubblicate qui sul nostro blog) per coglierne appieno il sapiente impianto architettato dall’autrice.

Buona lettura.

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