Un gioco di troni è il primo volume delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, epopea fantasy dello scrittore americano George Martin, composta (per ora) da cinque libri e con altri due previsti per concludere la saga. Fin da subito, il successo conosciuto dai libri è stato stratosferico. Per esempio, il quarto libro – Un banchetto per i corvi – del 2005 si classifica primo tra i Best Sellers del “New York Times”. Quando la storia viene adattata dal canale HBO per la televisione nel 2011, il successo diventa planetario.
Le “Cronache del ghiaccio e del fuoco” è una saga fantasy. Che vuol dire? Significa che è ambientato in un mondo immaginario inventato dall’autore, con delle ispirazioni storiche riconoscibili: in questo caso, la storia medievale britannica e francese. Quindi che cosa può aspettarsi un lettore quando inizia questi libri? Innanzitutto, ciò che più colpisce è il realismo e l’imprevedibilità del racconto: non esistono eroi che sono solo eroi, come non esistono cattivi che siano semplicemente malvagi. Esiste sempre – anche per i personaggi più cattivi – la possibilità di redenzione o di riscatto, così come esiste per gli “eroi” la possibilità di sprofondare. Insomma, la saga non annoia mai: colpi di scena, morti imprevedibili, battaglie monumentali tengono incollati alla pagina, “obbligando” la lettura.
Entriamo più nello specifico del primo libro. La storia è raccontata secondo diversi punti di vista. Infatti, ogni capitolo segue le vicende di un solo personaggio e, per questo motivo, non c’è unità geografica. Il Nord, la Capitale, altri continenti: vengono portate avanti diverse trame in maniera molto intelligente – alcune intrecciate, altre no, altre ancora che si intrecceranno in un secondo momento.
Se posso esprimere un parere personale, ho trovato questo libro molto avvincente e davvero scorrevole. Martin è molto bravo ad introdurre non solo i diversi personaggi ma anche, in maniera generale, tutta la mitologia della saga, che è necessario conoscere in funzione del racconto.
Veniamo alla domanda che tutti si staranno facendo. Va bene, il libro è scritto bene, è coinvolgente e imprevedibile, ma se ho già visto la serie TV ha senso che io lo legga? Sì, assolutamente. Il primo libro è effettivamente molto simile alla prima stagione della serie televisiva, tanto che potrebbe sembrare quasi un copione per la TV e quindi magari annoiare (no, non annoia comunque). Ma già dal secondo libro iniziano a esserci alcune differenze, che sono via via sempre più importanti, come vedremo. Quindi sì, ne vale assolutamente la pena.