“The Turnglass” – G. Rubin

Un libro davvero speciale nella sua costruzione. “La clessidra” potrebbe essere il suo titolo italiano e, in effetti, lo si può leggere in due sensi diversi. Prima storia, Inghilterra 1881: una morte misteriosa e le indagini di un giovane medico. La finisci tutta d’un fiato e… sei a metà libro! Non ti resta che capovolgerlo e iniziare la seconda storia, ambientata a Los Angeles 1939. Le due storie sono legate da un filo conduttore unico e alcuni personaggi, ma funzionano entrambe nella loro completezza.

Le due storie si illuminano a vicenda, senza però rubarsi la scena o non godere di vita propria. Due romanzi gialli, uno psico-thriller il primo, dai toni noir il secondo. Difficile smettere di leggere una volta che si è iniziato a infiltrarsi in questa realtà. Una realtà sporca e cupa, intricata e miserabile. I poveri sono brutti e gretti, i ricchi sono meschini e fanatici. Tutti un insieme di vizi e sporcizia morale, mentre pochi se ne salvano, non senza cicatrici.

Certo, non tutto è perfetto. Un intreccio così elaborato lascia spazio (forse per necessità) a momenti di rallentamento per chiarire antefatti e situazioni. Il famoso diario del primo racconto altro non è che un grande “spiegone”, pur se ben integrato nella storia. In definitiva, con cosa si ha a che fare? Con un romanzo avvincente e ben scritto, in grado di intrattenere e far riflettere, con alcune riflessioni storiche non banali e una struttura ingegnosa.

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