“Storie di matti” – Arianna Porcelli Safonov

Con Storie di matti, Arianna Porcelli Safonov scrive un libro veramente straniante. Dall’autrice di Fottuta campagna ci si sarebbe aspettati una galleria umoristica delle nuove patologiche manie del nostro tempo e dei loro più rappresentativi casi umani, invece quella che scorre tra le pagine del libro è un’umanità dolente, a volte punita da un destino comunque “giusto”, a volte liberata, attraverso un gesto folle, da un ruolo opprimente e disumanizzante. Sempre, però, un’umanità tragicamente sofferente.

Ma chi sono i matti dell’autrice romana? A differenza di un passato, che l’autrice ripercorre attraversando quella città fantasma che è oggi il manicomio di Voghera,  i nuovi matti del nostro tempo sono persone assolutamente “normali”…sono in vestaglia ad annaffiare i cespugli di bosso nel pianerottolo del nostro condominio ogni mattina alla stessa ora, sono in fila con noi al supermercato, pronti a linciarci se chiediamo di passare avanti perché abbiamo solo il sale da pagare, oppure dormono nel nostro letto da vent’anni con un anello che abbiamo  regalato loro quando non accorgerci era semplice. […] Ci sono quelli che fanno di tutto per avere una vita dignitosa, convivendo col loro male sopito…eppure, prima o poi la follia arriva come un vento di cospirazione che invita tutti a smettere di essere pettinati, ricoperti di beni di lusso, catalogabili, anestetizzati, senza sbavature. Le sbavature prima o poi risalgono in superficie anche se sei il figlio del costruttore, anche se hai il posto fisso e il marito ricco. Anche se sei uno coi contatti giusti. I matti sono tra noi e hanno un sacco di like.

Una certa inquietudine percorre i vari racconti-ritratti che compongono il libro di Arianna Porcelli Safonov, un’inquietudine che nasce proprio dal contrasto tra la normalità di un prima e il dramma, a volte la tragedia, di un dopo. E nel mezzo, proprio quella “sbavatura”, quel pirandelliano fischio del treno che scompiglia un equilibrio faticosamente, ma mai definitivamente, raggiunto e conservato.

Arianna Porcelli Safonov ha una scrittura elegante, anche quando ricorre a termini od espressioni di uso comune; è coinvolgente e rende così le sue pagine emotivamente molto forti. I suoi personaggi appaiono straordinariamente reali e verso di loro si prova un sentimento confuso di compassione e di repulsione nello stesso tempo. A tratti emerge tra le righe la vena umoristica dell’autrice, soprattutto nelle bellissime descrizioni di città. Infatti, ogni storia viene preceduta da un preciso ambiente cittadino, che l’autrice dipinge a colori intensi, con tocchi veramente ben riusciti, che scavano in profondità.

Insomma, per chi ama i racconti sociali, Storie di matti è una lettura imperdibile.

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