“Eclissi di Costituzione” – T. Montanari

Viviamo in un Paese strano, per certi versi ridicolmente assurdo, per altri inquietante, in cui un certo tipo di narrazione si è via via affievolito, a favore invece di un racconto monocorde e unilaterale. Un Paese dalla credulità disarmante nei confronti dei cosiddetti Migliori. Un Paese in cui nei confronti di quei Migliori non è quasi possibile spendere una parola avversa. Ne dà compiuta e allarmata testimonianza Tomaso Montanari con il suo Eclissi di Costituzione, un grido disperato (ma anche di speranza) rivolto alle coscienze degli italiani.

La retorica che circonda l’attuale governo italiano (sono loro, ça va sans dire, i Migliori) non ammette alcun tipo di critica. E, del resto, come sarebbe possibile muovere una critica nei confronti di un governo presentato in pompa magna come unici, credibili taumaturghi di una nazione ferita? Montanari riflette proprio su questo: sull’eccessivo stato di prostrazione della stampa italiana nei confronti di un Parlamento ben distante dall’essere “dei Migliori”. Come avverte l’autore, “Draghi è l’espressione più autorevole, in Italia, del pensiero unico che ha condotto il mondo sull’orlo del baratro ambientale, sociale e politico”. Eclissi di Costituzione è quindi “il racconto estremamente preciso e ostinatamente contrario [di] un sistema di potere che per tutelare gli interessi di una piccola e potente élite sta facendo piazza pulita dei principi della Costituzione”.

In fin dei conti è tutta questione di punti di vista. Pensiamo alla gestione della pandemia e della campagna vaccinale o alle risorse del PNRR. Sbandierati come successi dell’attuale governo, ma in realtà vittorie del tanto bistrattato governo precedente (pure lui comunque distante dall’essere “dei Migliori”). Pensiamo al contrario alla direzione presa dall’Italia, per scelta unilaterale del governo, nei confronti della guerra in Ucraina. Direzione alla quale si sono uniformati quasi tutti i giornali, con una retorica – sia del governo sia dei giornali – nostalgicamente antiquata, assurdamente guerrafondaia e simil-fascista. Eppure ci vuole poco. Per fermare quell’eclissi che incombe su di noi ci vuole poco. Un po’ di coraggio, un po’ di onestà intellettuale. Una schiena dritta. Sì, ci vuole poco, ma dipende soltanto da noi.

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