“Decameron: quarta novella della quinta giornata” – G. Boccaccio

Il Decameron è l’opera più celebre di Giovanni Boccaccio e una delle più importanti della letteratura italiana. Scritto nel XIV secolo – probabilmente tra il 1349 e il 1351-53 – raccoglie cento novelle, suddivise in dieci giornate. Boccaccio offre uno spaccato della società dell’epoca, unendo i valori dell’aristocrazia (come l’amor cortese) a quelli del ceto mercantile (come l’astuzia). Il libro racconta di dieci giovani che si ritirano in una tenuta di campagna poco lontano da Firenze per sfuggire dalla peste nera, che si sta diffondendo in tutta Europa. Per non annoiarsi, decidono di raccontare delle novelle, spesso di taglio umoristico e a sfondo erotico o ironico nei confronti delle istituzioni dell’epoca: per questo il Decameron fu a lungo censurato.

Il filo conduttore della quinta giornata del Decameron è la felicità raggiunta dagli amanti dopo avventure a casi straordinari. La quarta novella, meglio nota come “novella dell’usignolo”, viene raccontata da Filostrato. Narra di un uomo, Lizio di Valbona, il quale aveva solamente una figlia, di nome Caterina, che amava moltissimo. Un giorno, Caterina e un giovane si innamorano e dopo aver passato la notte assieme sul balcone, scoperti dalla madre e da Lizio, sono costretti a sposarsi. Passeranno il resto dei loro giorni insieme e innamorati.

In questa novella, come in molte altre all’interno del Decameron, la donna ha un ruolo fondamentale per l’avvenimento dei fatti. Infatti, è Caterina a scegliere il luogo dell’incontro e a convincere i genitori, mentre il giovane si limita a raggiungerla. Questo è un tema centrale di tutta l’opera di Boccaccio, che trae dalle caratteristiche fondamentali dell’amor cortese. Le edizioni censurate cancellarono completamente anche questa novella, come molte altre, poiché i due giovani consumano un rapporto precedente al matrimonio, andando così contro i dettami della Chiesa.

Se siete interessati a questa e alle altre novelle del capolavoro di Boccaccio, potete trovare diverse analisi sul nostro blog. A questo link o qui sotto trovate invece una buona edizione commentata del Decameron.

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