“Non leggerai” – Antonella Cilento

Ciao ciao estate! Ci aspettano tanti bei libri da leggere accanto ad un bel fuocherello!

Storie per ragazzi (…e non solo)

NON LEGGERAI” – ANTONELLA CILENTO

Ultimo appuntamento con questa rubrica estiva del nostro blog. L’anno scolastico ha ormai bussato alle porte ed i nostri ragazzi dovranno dedicarsi a ben altri libri da oggi in poi, anche se – si spera – la narrativa e la lettura personale conserveranno un posto nel cuore e nella giornata di ciascuno. Allora concludiamo con un romanzo dal titolo provocatorio: “Non leggerai”.

Il romanzo di Antonella Cilento strizza l’occhio in maniera evidente al famosissimo “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, di cui abbiamo già pubblicato recensione nell’aprile di quest’anno. Non a caso, la protagonista del romanzo di chiama proprio Farenàit Lopez.

La storia. In un prossimo futuro, a Napoli, in una cosiddetta Scuola Riassunto, Help Sommella, sedicenne fuori da qualsiasi schema (per dirne una, entra in casa dall’esterno, arrampicandosi pericolosamente dall’impalcatura che avvolge l’edificio) incontra e fa amicizia con una nuova arrivata, Farenàit Lopez, appunto.

Farenàit si dimostra non meno “strana” della compagna: ama i volti dei morti, passione insana, ma soprattutto resa illegale dal Decalogo che regola tutti i Mondi Occidentali, che vieta, tra l’altro, di vedere anche i proprio parenti deceduti. E’ per curiosità che Help e Farenàit un giorno rubano un carro funebre, completo di cassa da morto. Le due si rifugiano in un luogo inospitale, aprono la cassa per vedere un morto…dal vivo e scoprono che la cassa è piena…di libri, oggetti vietatissimi sempre dal famoso Decalogo. Chi nasconde libri in una cassa da morto? Help e Farenàit si trovano coinvolte in un losco traffico illegale e, senza saperlo, hanno appena pestato i piedi ad un incontrastato boss della camorra partenopea e ai suoi contrabbandi.

Intanto, però, le due protagoniste prendono contatto con i classici della narrativa mondiale: la lettura le cattura, le sconvolge, le cambia, le migliora prepotentemente…ma i guai si avvicinano.

Antonella Cilento, benché ispirata da un monumento della narrativa come il romanzo di Bradbury, risulta originale ed avvincente. Gran merito va all’ambientazione (una Napoli decadente, ma vivissima) e al linguaggio, ricco di espressioni e termini dialettali che stemperano con l’ironia tipica partenopea i picchi di tensione ed avvolgono tutta la storia con un sorriso un po’ distaccato e sempre compiaciuto.

La storia funziona; il romanzo cattura e, nello stesso tempo, fa pensare. A cosa? Che forse la vera trasgressione è leggere e scegliere da soli il proprio destino? Facciamoci questa bella domanda e, possibilmente, diamoci una risposta!

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