Quasi terminata l’estate? No, resta ancora un po’ di tempo per leggere! Allora: “Storie per ragazzi…e non solo”.

Marian Weiss è un ragazzo francese, di Bordeaux. Il tempo della storia è il drammatico giugno 1940, con l’invasione tedesca e la caduta della Francia sotto il peso dell’occupazione nazista. Marian è intelligente, scaltro, segue istintivamente quanto gli suggerisce la sua coscienza, odia le ingiustizie, anzi vi si ribella apertamente, anche a costo di mettersi spesso nei guai.

Arielle è una ragazza olandese che sta fuggendo con la famiglia dalle persecuzioni razziali dei tedeschi. Arielle infatti è ebrea. Anche Marian è ebreo. I due si incontrano casualmente, ma le loro affinità sono palpabili.

Marian è praticamente orfano: il padre è scomparso durante la guerra civile in Spagna; della madre, crocerossina sulle navi da guerra, non si hanno più notizie da molte settimane. Di lui si occupa uno “zio”, in realtà un vecchio amico del padre.

E poi, c’è la vera protagonista del romanzo: la fuga! Una gran massa di ebrei, riparati nel sud della Francia, che lottano contro il tempo dell’avanzata tedesca, per lasciare il Paese, attraversare la Spagna, entrare in Portogallo e da lì raggiungere gli Stati Uniti. E’ una lotta contro il tempo che rende il racconto rapido ed incalzante. E’ qui che entra in gioco il Console del Portogallo, un funzionario di governo che, poco a poco, seguendo la sua coscienza e disobbedendo alle disposizioni restrittive del proprio Paese, diventerà un “Giusto tra le nazioni”.

Ispirato da una storia vera, Antonini ricava un romanzo teso ed emozionante. L’autore dosa con sapienza i sentimenti dei suoi personaggi: da una parte la violenza, la guerra, i bombardamenti, la paura, dall’altra la speranza, l’amicizia, la giustizia, l’amore, il futuro, la vita. La scrittura è fluida, scorrevole, cattura il lettore, lo avvince alla storia. I personaggi sono delineati con chiarezza, come si conviene ad un romanzo per ragazzi. Il risultato è una vicenda che appassiona e che si legge in un soffio.