“L’estate in cui caddero le stelle” – Cristina Brambilla

Storie per ragazzi (…e non solo)

Quarto ed ultimo appuntamento con il pianeta adolescenza: l’amicizia e suoi labirintici intrecci, la ricerca del proprio posto nel mondo e quel momento della vita in cui ci si ritrova improvvisamente adulti, senza poterci far nulla.

L’ESTATE IN CUI CADDERO LE STELLE” – CRISTINA BRAMBILLA

Silvia e Patrizia hanno dodici anni, vivono nello stesso caseggiato, di cui la madre di Patrizia è custode e portinaia. Patrizia ha una famiglia un po’ rabberciata: un padre violento, una madre in fuga, un fratello maggiore indisponente, un fratellino fragile ed appiccicoso. Silvia, invece, vive solo con la madre,  “una signora dal mestiere equivoco”. Nel palazzo, poi, c’è il Mostro, un uomo misterioso, dal volto sfigurato. Pat e Silvia non potrebbero essere più diverse, coltivano sogni diametralmente opposti: Silvia vuole diventare la nuova Coco Chanel; Patrizia vive con la testa in mezzo ai numeri e alle leggi della fisica, vorrebbe un giorno frequentare l’università, ma questo privilegio sarà riservato al fratello maggiore; per il momento a lei non rimane che sognare una bici nuova. Poi arriva l’incontro con il Mostro e con la sua storia incredibile e pericolosa, la sua profonda umanità, i suoi struggenti ricordi, la sua saggezza. Soprattutto per Patrizia, sarà una scoperta continua, prima di tutto su di sé, sulla propria predisposizione naturale, e sul mondo degli adulti, un mondo duro, disincantato, nel quale le due protagoniste si troveranno ad entrare loro malgrado e a fare i conti con la vita, quel lampo di tempo che scorre tra i sogni e la dura realtà: l’estate in cui caddero le stelle, appunto.

Cristina Brambilla ricava da questi personaggi un quadro di vita intenso, teso fra il passato ed il futuro, tra le storie difficili dalle quali ciascuno proviene ed i suoi sogni o anche solo i suoi progetti. La scrittura dell’autrice è tesa, sollecita continuamente il lettore; su tutto il libro c’è un’atmosfera di pericolo incombente, di mistero. Il finale è brutale nel suo realismo, ma anche positivo, pieno di speranza.

Frasi importanti: “State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime”. Decisamente un romanzo per ragazzi che vogliono diventare grandi.

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