“Le Argonautiche” – Apollonio Rodio

Apollonio Rodio è stato uno dei più grandi poeti della grecità. Nativo di Rodi, il poeta raggiunse la massima notorietà prima con la lite letteraria col suo maestro, Callimaco, e successivamente con la stesura del poema epico “Le Argonautiche”

Quest’ultima è sicuramente la sua opera più importante. Si tratta di un poema epico suddiviso in 4 libri che racconta le gesta di Giasone e la conquista del Vello D’Oro da parte degli Argonauti, ovvero decine di eroi greci (da Peleo ad Eracle e molti altri) imbarcati sulla nave Argo.

“Le Argonautiche” di Apollonio rispecchiano i canoni di Aristotele riguardo ad azione, spazio e tempo. Per esempio, la scelta di ripartire la sua materia in quattro libri dipende dall’elogio aristotelico della tetralogia tragica come modello per la poesia epica.

Per quanto riguarda lo stile, l’allontanamento dalla tradizione omerica è individuabile in tre principali fattori.

  1. Il rifiuto dello stile formulare: se Omero descrive sempre con parole identiche lo stesso fenomeno (ad esempio l’Aurora “dalle dita di rosa”), Apollonio varia sempre il proprio registro. In particolare è frequente l’utilizzo dello scorcio, un metodo narrativo moderno che permette di sintetizzare e rimandare ad altri luoghi dell’opera, evitando scene già descritte;
  2. nelle similitudini: Apollonio le adopera forse con più frequenza rispetto a Omero, ma ne prende le distanze scandendole su toni intimistici, tipici dell’arte ‘borghese’ di età alessandrina (il quadretto che ha per protagonisti Afrodite e Eros nel terzo libro ne è un esempio);
  3. nella presenza dell’io narrante: se l’aedo omerico non esiste al di fuori del canto e si identifica anzi con il suo stesso canto, Apollonio sottolinea invece il proprio ruolo intervenendo in prima persona e specificando l’originalità della propria opera.

Insomma nonostante le numerose similitudini con Omero, analizzando attentamente e nello specifico l’opera di Apollonio, si può notare come egli sia ricco di originalità. Personalmente, ho trovato l’opera molto avvincente ed originale. Nonostante il mito degli Argonauti sia molto conosciuto, è stato bello poterlo leggere integralmente. Consiglio quest’opera a tutti gli amanti della classicità, ma non solo, infatti il testo piacerebbe molto anche agli estimatori del genere di avventura. Le parti dell’opera che risultano più avvincenti, a mio avviso, sono quelle precedenti all’arrivo degli Argonauti nella Colchide, ovvero tutte le prime avventure affrontate da Giasone e dagli eroi che lo accompagnano.

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