“Il pianeta che scotta” – L. Fiorani, A. Pasini

Un libro semplice, semplice. Per principianti dell’argomento. Con tono divulgativo, ma al tempo stesso rigoroso, i due autori offrono una panoramica del funzionamento del clima terrestre e dei cambiamenti che lo hanno caratterizzato nei millenni. Il punto cruciale del discorso, chiaramente, è l’ultimo secolo e mezzo di storia umana e il dibattito sul surriscaldamento globale.

Questo libro manca di due cose che forse gli nuocciono dal punto di vista del marketing. In primis non è un libro che si schiera. Non dà colpe, non lancia allarmi, non critica persone o cose (se non in modo molto pacato), ma si limita a presentare un problema. Questi sono i dati scientifici, questi sono i fatti, questo il margine di errore. In secondo luogo, il libro non presenta soluzioni (se non qualche accenno filosofico nel finale). Non dice BISOGNA fare questo, BISOGNA fare quest’altro. La salvezza sta qui o sta là.

Quest’ultima forse è una pecca, perché lascia un po’ di amaro in bocca. Ma al tempo stesso è comprensibile. Il libro vuole far capire il problema: niente di più, ma anche niente di meno. Prima di lanciarsi alla ricerca di soluzioni è essenziale capire bene il problema. Riscaldamento globale e mutamenti climatici vogliono dire tutto e niente: cosa, come e quanto significano questi termini è fondamentale.

Il rischio, quando si ha a che fare con questi dibattiti, è la faziosità superficiale. Solare, nucleare, decrescita, incentivi, carbon tax, sono tutte cose su cui vale la pena discutere, ma SOLO se si hanno le idee chiare dei pro e dei contro di ognuna di queste cose. Il saggio di Fiorani e Pasini prova a fare un po’ di luce sulla questione e per questo va elogiato.

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