“Il colore della mia pelle”, “Io non mi arrendo” – Sharon G. Flake

Tutti i lunedì, “Storie per ragazzi…”, libri che possono avvincere, emozionare e soprattutto far riflettere anche gli adulti. Si tratta di consigli per accompagnare le ormai vicine vacanze con gradevolissimi compagni d’avventura. …Perché i libri sanno sempre essere discreti ed autentici amici!

Ancora storie di adolescenti, in questa coppia di romanzi della scrittrice statunitense Sharon G. Flake.

The skin I’m in (cioè La pelle in cui mi trovo) – Il colore della mia pelle è il romanzo d’esordio della Flake, pubblicato nel 1998. A distanza di 24 anni, è uscito The life I’m in (La vita che sto vivendo) – Io non mi arrendo, un vero e proprio spin off della precedente storia.

Partiamo dal principio. Il colore della mia pelle ci porta all’interno della McClenton Middle School, una scuola media dove bullismo, razzismo, discriminazione si intrecciano tra le vite di Maleeka, ragazza di colore che vive prepotentemente il bisogno di essere accettata dalle coetanee, Charlese, giovane bulla violenta, abituata a veder realizzati prontamente tutti i suoi capricci, e la prof.ssa Saunders, una docente non priva di fragilità, ma determinata e capace di intravvedere le potenzialità di Maleeka e di spingerla con cura a realizzarle. Nella storia, assume un potere liberatorio la scrittura: Maleeka infatti si immedesimerà in Akeelma, una sorta di alter ego letterario, nato quasi per caso da un tema, e che la prof.ssa Saunders incoraggerà a proseguire. Akeelma è una schiava, prigioniera su una nave negriera, e rappresenta il clima di oppressione al quale Maleeka deve sottostare tutti i giorni ed il suo desiderio di riscatto. Proprio immedesimandosi in Akeelma, Maleeka riuscirà a trovare il coraggio per affermare se stessa, liberandosi dalla spirale tossica dei pregiudizi, dei ricatti e dei comportamenti deviati e devianti di Charlese.

Charlese ritorna come protagonista in The life I’m in. Io non mi arrendo (per altro già inserito in questo blog fra i consigli flash della scorsa estate).

A differenza del precedente lavoro, questo è un romanzo molto più duro, intenso, quasi claustrofobico. Char ha sedici anni ed una vita di fallimenti alle spalle; è incapace di gestire i propri sentimenti e finisce per essere vittima di se stessa e della propria rabbia. Mandata dai nonni in Alabama, Char decide di potersela ormai cavare da sola e fugge durante il viaggio in autobus. In realtà, la ragazza non sa valutare cos’è bene e cos’è male, distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è, quindi finisce per inanellare una lunga serie di scelte tutte sbagliate, come quella di prendersi cura di una bambina, figlia di un’adolescente in fuga come lei, o di affidarsi ad Anthony, abile manipolatore di ragazzine da inserire nella tratta dello sfruttamento sessuale. E’ un lento sprofondare nell’abisso del nulla: Char si sente vuota, proprietà altrui, morta dentro.

A differenza del precedente, il ritmo narrativo di questo secondo romanzo è volutamente lento. Il lettore vorrebbe fuggire in fretta, intravvedere un lieto fine. Invece la Flake traccia un percorso di riscatto per Char estremamente lungo, pericoloso, costellato di piccolissimi successi, un’infinità di paure, enormi ostacoli e difficoltà e non pochi nuovi fallimenti, perché per ricostruire un’adolescenza violata servono dosi inimmaginabili di tempo, pazienza e dedizione.

Attenzione: The life I’m in. Io non mi arrendo è un romanzo crudo, un vero “pugno allo stomaco”, per lettori almeno dai 14 anni in su, che richiede anche un aiuto ed una partecipazione degli adulti di riferimento, se non altro per condividere le emozioni ed i sentimenti che esso suscita. Allo stesso tempo, però, è una lettura che tocca tematiche sulle quali, prima o dopo, è necessario soffermarsi, affinché i nostri adolescenti possano essere gli adulti maturi e consapevoli di domani.

Buona “quasi” estate e buona lettura.

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