“Siamo cattive” – Stefania Gatti

Tutti i lunedì, appuntamento con “Storie per ragazzi (…e non solo)”, una carrellata libri per ragazzi, che possono avvincere, emozionare e soprattutto far riflettere anche gli adulti. Si tratta di consigli per accompagnare le ormai vicine vacanze con gradevolissimi compagni d’avventura. …Perché i libri sanno sempre essere discreti ed autentici amici!

Adrenalinica la storia che Stefania Gatti racconta nel romanzo Siamo cattive.

Le vicende di Ophelia, protagonista della storia, hanno i contorni della fiaba nera: sua mamma è appena morta ed il padre si risposa con una donna perbenista e cattiva, che impedisce alla ragazza di andare a scuola, per farla lavorare. Sembra il copione di Cenerentola, ma il peggio deve ancora venire. Ophelia ama la scuola ed i libri e cerca di ribellarsi a questa gretta imposizione, ma quando viene pesantemente importunata da uno degli amatissimi figli della matrigna, la ragazza, ritenuta responsabile dell’accaduto, viene spedita in un collegio non ben definito, popolato da tante altre “ragazze cattive” come lei. Il collegio è in realtà un’umiliante prigione, nella quale un folto gruppo di ragazze ritenute “peccatrici” vengono allontanate dalla società e “rieducate” attraverso un lavoro massacrante, quello delle lavandaie.

Il romanzo affonda le sue radici in una pagina di storia tristemente vera. In Irlanda, per due secoli, circa tremila ragazze orfane, o per vari motivi ritenute “immorali”, vennero rinchiuse in istituti religiosi gestiti dalla Chiesa cattolica: erano le cosiddette Magdalene Laundries. Lavoravano duramente come lavandaie, subendo privazioni di ogni sorta, umiliazioni e maltrattamenti, senza ricevere alcun compenso. Lo scopo dichiarato di tutto ciò era l’espiazione dei loro peccati. L’ultima di queste “lavanderie delle Maddalene” è stata chiusa nel 1996.

Ophelia, pur subendo punizioni durissime, non accetta l’ingiustizia di cui è vittima, ma opporsi ad un intero sistema sociale è impossibile. Per Ophelia, forse, non resta che rassegnarsi ad un triste destino, anche se il germe della vita e della libertà in lei stenta a spegnersi.

Attraverso una scrittura rapida e nervosa, Stefania Gatti inchioda il lettore alle pagine del libro, creando un autentico thriller storico che grida voglia di verità e bisogno di amore.

Buona lettura e buona quasi estate.

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