“Fiamma d’amore viva” – S. Giovanni della Croce

Talvolta mi capita, nel riscoprire le opere di un autore, di procedere a casaccio. Succede, per esempio, che legga prima qualcosa che avrei dovuto leggere dopo o viceversa. In questo caso però mi sono superato: infatti, Fiamma d’amore viva è l’ultimo volume di un trittico composto da Salita al monte Carmelo e Notte oscura. Sono partito dalla fine! Poco male: sebbene il volume di San Giovanni della Croce sia alla fine di un lungo percorso spirituale, si può comunque godere come istantanea, lasciando all’immaginazione i primi momenti di questo percorso.

Fiamma d’amore viva appartiene al genere della letteratura mistica. Un genere affascinante per diversi motivi. Per esempio, una grande fonte di interesse è la coerenza di una realtà tanto personale. Le esperienze mistiche di San Giovanni sono altamente individuali e coinvolgono il centro più intimo della sua anima, ma al tempo stesso sono in pieno accordo, non solo con le Sacre Scritture e il magistero della Chiesa, ma anche con le testimonianze di altri mistici (come la coeva Teresa d’Avila). C’è una grande coerenza e lucidità di fondo che lascia pensare (quasi senza via di fuga) che tali esperienze, lungi dall’essere irrazionali o allucinatorie, siano in realtà un contatto genuino e reale con una dimensione sovra-razionale, intuibile solo mediante esperienze mistiche.

Un altro aspetto affascinante della mistica cristiana riguarda il contenuto. Visto il loro rapporto immediato con il divino, gli scritti mistici sono importanti per comprendere qual è il nucleo più autentico della religione cristiana. Anche il testo di San Giovanni non fa eccezione. “Fiamma d’amore viva”. L’amore è al centro della vita cristiana: le parole appassionate e ferventi con cui il santo spagnolo descrive Dio-amore sono incredibili, evocative e commoventi. E allora mi è stato impossibile non riflettere sull’importanza storica del cristianesimo. L’idea dell’Amore come forza centrale dell’universo e senso più profondo dell’esistenza avrebbe fatto accapponare la pelle a qualsiasi filosofo antico, ridere qualsiasi condottiero romano e stranito qualsiasi uomo o donna precristiano (leggere Tacito o Marco Aurelio per credere). Insomma, se oggi viviamo in un mondo affamato di amore, che cerca amore in ogni dove e in ogni modo (talvolta discutibile), questo dipende dalla Fiamma d’amore viva di cui parla San Giovanni. Che sia il caso di cercare anche noi, umilmente, questa fiamma?

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