Favole e sogni…

In questa recensione vorrei mescolare insieme due libri che reputo molto vicini, pur con le loro differenze. Vicini per sensibilità e rapporto con la realtà, pur se con uno stile molto diverso e delle trame agli antipodi. Di che romanzi si tratta? Il primo è L’albero dei desideri di K.A. Applegate e il secondo è Sophie sui tetti di Parigi di K. Rundell.

L’albero dei desideri ha per protagonista una quercia e, come si può immaginare, è un libro statico, possente e ricco della saggezza delle età. Si tratta di una favola dall’impianto tradizionale ma dall’ambientazione moderna: ci sono animali parlanti, un lieto fine e una morale, declinati però su temi contemporanei come immigrazione, integrazione, pregiudizi e accoglienza. Si tratta di una lettura piacevole e importante, dal ritmo non travolgente ma densa di saggezza e dall’impianto filosofico. Una lettura per crescere.

Sophie sui tetti di Parigi è a sua volta un romanzo dall’impianto fiabesco, ma che insiste su dinamismo, ritmo e avventura. In questo caso non c’è la saggezza dell’età, ma l’energia della giovinezza. Una storia avventurosa e fantasiosa, un romanzo di formazione che strizza l’occhio ai grandi romanzi inglesi d’età vittoriana (Charles Dickens in testa). Un libro per sognare, riflettere ed emozionarsi.

Due romanzi complementari, perché a volte bisogna saper padroneggiare gli opposti: volare in alto, ma con i piedi ben piantati per terra; sognare il futuro, ma senza dimenticare il passato; usare l’immaginazione, senza ignorare la realtà. Chi legge può confrontarsi con questi opposti e inserirli nella propria vita: non un vantaggio da poco.

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