“Antiche cronache sermidesi” – Stefano Carpani

E ogni tanto si ritorna alla Storia locale.

Merito questa volta di una recentissima pubblicazione, Antiche cronache sermidesi, di Stefano Carpani, in cui l’autore raccoglie il frutto del suo lavoro di appassionato ricercatore, già pubblicato in quarantadue articoli, nell’arco di un lustro, sulle pagine della rivista “Sermidiana”, giornale della Bassa Mantovana e dell’Alto Polesine.

Con Antiche cronache sermidesi, poi, l’associazione culturale “Amici di Sermidiana”, aggiunge un altro prezioso tassello, dopo il volume Sermide e Felonica. Un secolo di cartoline, al proprio impegno nel “recuperare e promuovere la memoria storica del territorio….”

E veniamo ai contenuti. Carpani riordina i propri articoli e li presenta raccolti in quattro filoni: “Sermide nella grande storia”; “Angeli e demoni: i sermidesi e la religione”; “Delitto e castigo: i casi di cronaca nera” ed infine “Un paese per mercanti, folli, sognatori e artisti”.

Anche se l’autore si schermisce dichiarando “non sono uno storico né ho la pretesa di esserlo. La completezza e l’esame critico delle fonti sono al di fuori delle mie intenzioni”, devo dire che invece le storie raccontate sono ben radicate in un apparato documentario importante e, soprattutto, sono storie originali.

In altre parole, a mio avviso, Carpani ha un grande merito: quello di aver ricercato con insistenza le “rade tracce del passato”, i “frammenti che affiorano dal terreno dopo uno sterro”, “qualche avaro indizio”, in un territorio, la bassa pianura, “in continua evoluzione”, “costantemente rinnovata dai fiumi, che distruggono quello che l’uomo osa costruire”. E da questi avari indizi, Carpani ricostruisce, con rigore, un ambiente, una società, un modo di pensare e di vivere.

In tal senso, sorprendono soprattutto le storie contenute nella sezione “Delitto e castigo”: meravigliano per la loro stringente “attualità”. Sono vicende di violenza fra le mura domestiche, casi di femminicidio, regolamenti di conti fra “bande” rivali. A leggere queste storie, veramente ci si chiede se e quanto l’uomo sia cambiato in questi ultimi secoli, quanto tremendamente lento sia il cammino della civiltà.

Ecco, questo probabilmente caratterizza il lavoro di Stefano Carpani: la sua ricerca storica serve realmente ad illuminare il presente, non solo a conoscere il passato, ma a capire più a fondo il nostro tempo.

La lettura di Antiche cronache sermidesi non è sempre facile e scorrevole. Carpani non è un divulgatore, non descrive, non ricostruisce, non strizza l’occhio alle piacevoli curiosità. La sua prosa è concreta, veramente giornalistica; a parlare sono quasi solo i documenti e al lettore spetta il compito, invero gratificante, di farli viaggiare dai secoli più lontani al qui ed ora.

A me, sinceramente, questa scelta dell’autore è piaciuta molto.

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