Con la sua ultima fatica, Vai all’Inferno, Dante!, Luigi Garlando, firma di punta della “Gazzetta dello Sport” e prolifico autore di libri per ragazzi, supera veramente se stesso.
Il protagonista, il quattordicenne Vasco, di Firenze, è un bullo cattivo, insensibile e viziato, abituato a maltrattare pesantemente ed impunemente gli insegnanti, a barattare la notorietà ed il ruolo sociale della propria famiglia per gestire intrallazzi ed altre illecite amenità personali. In realtà, Vasco è un ragazzo fragile al quale il dolore ha già presentato il conto, con la scomparsa dell’amatissima madre. Vasco è anche un asso imbattibile quando, seduto alla console, avvia una sfida a Fortnite: vorrebbe diventare un gamer professionista. Un giorno, però, egli incontra in rete un giocatore più forte che lo sconfigge: si fa chiamare Dante e chatta solo in rima, in versi endecasillabi. Da questo momento il romanzo di Garlando diventa un continuo e scoppiettante colpo di scena e mi è impossibile farne una sintesi senza rivelare gli elementi che reggono la suspense. Solo qualche domanda. Chi è questo gamer imbattibile che si fa chiamare Dante? Perché comunica solo in rima? Ha qualcosa a che fare con il divin poeta? E poi: riuscirà la Fiorentina a vincere finalmente lo scudetto, superando gli odiati “gobbi” juventini? Soprattutto, ce la farà Vasco a far uscire dal proprio cuore tutto l’odio che lo morde e ad abbandonarsi ad un nuovo tenero sentimento d’amore?
Garlando tira i fili tra le storie di tanti personaggi diversi e situazioni apparentemente lontanissime, come gli amici rapper di Vasco ed i bambini ammalati dell’ospedale Meyer di Firenze. E lo fa da abilissimo affabulatore, ma con un’abilità di cui finora non aveva dato una prova così alta e ben calibrata. Garlando supera se stesso, facendo parlare Dante in endecasillabi per tutto il libro; la descrizione del pentimento dell’Innominato, sulla quale viene interrogato Vasco, sciorinata alla perfezione come fosse una partita di Fortnite, è da leggere in classe.
Vai all’Inferno, Dante! è un libro in cui Garlando pensa bene di toccare tutte le corde dei sentimenti e di coinvolgere i lettori, ovviamente, in questa girandola di emozioni: è francamente impossibile non ridere di gusto a certe battute o situazioni, così come non commuoversi in momenti di intensa drammaticità. Bravo, bravissimo Garlando. Un altro libro da non perdere!