“Storia economica del Polesine” – L. Scalco

La storia del Polesine è affascinante sotto diversi aspetti. Personalmente mi interessa molto la sua storia idrografica, con le trasformazioni apportate al territorio dal fiume Po. Anche la sua storia antica è notevole, dall’età del bronzo fino all’arrivo dei Romani. La cosa più curiosa, però, è forse la sua storia recente. Una delle aree più povere del Paese, il Polesine in pochi anni è riuscito a raggiungere un livello di sviluppo analogo a quello delle zone limitrofe.

Il volume di Scalco non getta una luce molto chiara su questo aspetto. Terzo volume di una serie che parte dalla tarda età moderna, l’opera di Scalco non si concentra su considerazioni storiografiche, ma su nudi dati: disoccupazione, emigrazione, imprese, quantità di prodotti agricoli. Le interpretazioni le lascia in larga parte ad altri storici, il suo compito è fornire e raccogliere i dati su cui si possano fondare considerazioni successive.

Questo è il merito e il limite di Scalco. Merito, perché sono fondamentali anche queste opere espositive, in cui la presentazione dei dati è più importante dell’interpretazione degli stessi secondo un punto di vista predefinito. Limite, perché lascia aperti molti dubbi e non presenta una soluzione chiara e complessa ai momenti più importanti dello sviluppo economico polesano.

Insomma, un’opera di intenditori che si occupano specificamente della questione. Non certo un testo divulgativo.

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