“Decameron: terza novella della prima giornata” – G. Boccaccio

Il Decameron è l’opera più celebre di Giovanni Boccaccio e una delle più importanti della letteratura italiana. Scritto nel XIV secolo – probabilmente tra il 1349 e il 1351-53 – raccoglie cento novelle, suddivise in dieci giornate. Boccaccio offre uno spaccato della società dell’epoca, unendo i valori dell’aristocrazia (come l’amor cortese) a quelli del ceto mercantile (come l’astuzia). Il libro racconta di dieci giovani che si ritirano in una tenuta di campagna poco lontano da Firenze per sfuggire dalla peste nera, che si sta diffondendo in tutta Europa. Per non annoiarsi, decidono di raccontare delle novelle, spesso di taglio umoristico e a sfondo erotico o ironico nei confronti delle istituzioni dell’epoca: per questo il Decameron fu a lungo censurato.

La terza novella del Decameron è narrata da Filomena ed è ambientata nel lontano Oriente, a Babilonia, dove il valoroso sultano Saladino decide di rivolgersi – bisognoso di denaro – al ricco ebreo di nome Melchisedec. Tuttavia, credendo che l’ebreo sia troppo avaro, il sultano decide di tendergli un inganno. Gli chiede, non appena questi arriva a corte, quale sia secondo lui la religione che possiede la verità. Melchisedec capisce l’inganno e decide di raccontare una novella al sultano.

C’è un anello che viene passato di generazione in generazione al figlio più meritevole della famiglia. Tuttavia, quando arriva il turno di un padre che ama allo stesso modo tutti e tre i figli, questi chiede a un fabbro di fare altri due anelli uguali all’originale in modo che nessuno dei figli sappia quale sia quello vero.

Sentita la novella, il Saladino capisce l’intelligenza dell’ebreo e decide pertanto di confessargli il tentativo di inganno. Apprezzando la sincerità del sultano, Melchisedec accetta di prestargli la cifra da lui richiesta. Melchisedec, che pure è un usuraio – non certamente un lavoro considerato nobile -, presenta tutte le caratteristiche dell’aristocratico, generosità e intelligenza su tutte.

Ecco a questo link o qui sotto una delle migliori edizioni commentate del Decameron.

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