“La Valle dell’Arcobaleno” – L.M. Montgomery

Arrivati al settimo capitolo di questa saga, le cose cambiano in modo netto. Quasi una rivoluzione. Anna non è più protagonista, il suo ruolo molto marginale. I veri protagonisti sono i suoi figli e i loro amici. Questa è indubbiamente una scelta coraggiosa, che riporta in qualche modo indietro le lancette della saga. La memoria, infatti, va subito al primo volume e alla vicenda di Anna bambina, con il suo arrivo, l’adozione e la prima infanzia. I protagonisti sono di nuovo dei bambini, i ragazzi della generazione successiva a quella di Anna. L’autrice, allora, si può cimentare di nuovo con il mondo magico e fatato dell’infanzia, dominato dall’immaginazione e dall’ingenuità.

Il rischio che si prende l’autrice è grande: mettere da parte, seppur bonariamente, la storica protagonista della saga, di certo non deve essere stata una scelta facile. Riportare al centro della narrazione dei bambini, poi, espone al rischio di cadere nel già visto e di creare solo dei piccoli “sosia” dell’Anna bambina del primo volume.

Eppure, a mio giudizio, anche questo romanzo è un successo. I nuovi personaggi sono credibili, azzeccati e intriganti. Di conseguenza, anche la descrizione della loro infanzia è in linea con lo stile dell’autrice, ma al tempo stesso fresca e spontanea. La narrazione fluisce liberamente, senza forzature o costrizioni se non un sano realismo: per quanto frutto di immaginazione, infatti, le storie e i personaggi sembrano proprio quelli che si potrebbero trovare in un paesino rurale dell’epoca.

A metà strada tra romanzo per l’infanzia, storia di formazione, saggio di costume ed epica moderna, anche questo settimo volume della saga di “Anna dai capelli rossi” mantiene la sua alta qualità e fa capire il motivo del suo duraturo successo. Complimenti.

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