Il fascino del pedale

Durante le vacanze natalizie e i giorni immediatamente successivi ne ho approfittato per leggere alcuni libri sullo sport che più amo: il ciclismo. Ecco alcune mie riflessioni al riguardo.

“A 48 tornanti dal Paradiso” – S. Secchi: Quando si parla di ciclismo il mondo sembra cambiare. Il ciclismo è uno sport assurdo (perché andare in bici se esistono le auto? Quale gusto si può provare in un gesto così pieno di fatica e sofferenza?) e proprio perché assurdo, quando si ha a che fare con esso molte cose che nella vita normale non avrebbero senso, all’improvviso lo acquistano. Questo discorso è evidente con il libro di Secchi. Di cosa parla? Dello Stelvio. Dello Stelvio?? Sì, un intero libro dedicato a una salita, che è analizzata e sviscerata metro dopo metro. Un libro che funziona solo per un motivo: perché è genuino. L’amore che spinge l’autore a scrivere di questa salita non è finto o posticcio: è vero e lo si sente. Per questo motivo il libro affascina e conquista (e mette una voglia matta di arrivare in cima allo Stelvio sui pedali).

“Ma chi te lo fa fare?” – G. Pellizzari: C’è un’emozione che ogni ciclista conosce bene. Quel misto di esaltazione e terrore che si provano ogni volta che si mette un numero dietro la schiena e si parte per una granfondo (ma sì, anche una mediofondo: no judgement!). Il libro di Pellizzari è molto semplice, quasi ripetitivo. L’autore descrive, capitolo dopo capitolo, alcune delle granfondo più belle cui ha partecipato. Al tempo stesso, però, si fa portavoce di un popolo. Mette per iscritto quelle emozioni che tutti noi (sì, perfino un ciclista della domenica come me) abbiamo provato. A quando la prossima granfondo?

“Coppi contro Bartali” – C. Gregori: Coppi e Bartali per diversi aspetti rappresentano l’età d’oro del ciclismo. Quel periodo intermedio che separa il ciclismo dei pionieri dal ciclismo moderno. Quel limbo in cui artigianato e scienza iniziano a passarsi il testimone. In cui alcuni personaggi leggendari si rifiutano di arrendersi al tempo che passa e alla modernità che avanza. In Bartali e Coppi talento sopraffino e forza sovrumana si mescolano come di rado si è visto nella storia di questo sport. Chi era il più forte? Non importa! Coppi senza Bartali varrebbe la metà e viceversa. Nella sfida i due campioni sono passati dalla storia alla leggenda. Il libro di Gregori (500 pagine che si leggono d’un fiato) coglie in pieno questo aspetto. Imperdibile per chi vuole capire meglio il fascino del ciclismo.

Esemplare di ciclista della domenica nel suo habitat naturale

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