“The Universe Story” – B. Swimme, T. Berry

Un romanzo avvincente. Sì, romanzo, perché fa un po’ strano definirlo saggio. Non perché non sia rigoroso scientificamente, anzi, a mio giudizio è uno dei saggi più illuminanti che abbia mai letto da questo punto di vista. Quanto piuttosto perché lo stile degli autori rende il racconto appassionante e poetico. Questa non è una cosa casuale ma una precisa scelta: l’obiettivo degli autori non è solo informare, ma suscitare meraviglia. Dall’origine dell’universo, fino ai nostri giorni, ogni piccolo momento è colmo di contemplazione, mistero e meraviglia.

Swimme e Berry sostengono che la scienza debba superare la sua impostazione neutra di stampo positivista, seguendo il mutare della nostra concezione dell’universo: il mondo e la realtà non sono più entità asettiche e immutabili come nella visione newtoniana delle cose. L’universo ha avuto un inizio maestoso e drammatico, e si sta evolvendo: ogni attimo è diverso dai precedenti, ogni istante un’armonia irripetibile. Le costanti matematiche che lo regolano sono di una perfezione e fragilità eccezionali, le forze fondamentali (forse facce diverse di un’unica forza universale) i suoi cardini.

Questo saggio ha molti pregi, perché mostra con evidenza come argomenti a prima vista “aridi” possano diventare appassionanti: i legami atomici, le polveri stellari, le onde gravitazionali. I due autori fanno quello che ogni buon insegnante dovrebbe fare: rivelare il bello in ogni cosa. Al tempo stesso, però, questo saggio ha anche uno scopo pratico, che si rivela nel finale. Swimme e Berry vogliono enfatizzare il ruolo dell’uomo come parte dell’universo al fine di sostenere la loro proposta: l’Ecozoico.

Ecozoico indica il nuovo periodo storico iniziato dalle attività umane. La capacità dell’uomo di alterare il mondo circostante ha rotto l’armonia e l’equilibrio dell’universo e ha aperto due possibili alternative di sviluppo. Il Tecnozoico e l’Ecozoico. La prima intende il tentativo da parte dell’uomo di soggiogare l’universo attraverso l’uso degli strumenti tecnologici a sua disposizione. La seconda invece la creazione di una nuova armonia, con l’uomo che impara a vivere in armonia con il mondo naturale.

Questo personalmente mi crea qualche perplessità. Da un lato non mi è chiaro il come si debba giungere a questo: il linguaggio poetico e immaginifico degli autori qui lascia un po’ a desiderare, visto che si tratterebbe di trovare delle soluzioni pratiche. Inoltre, per quanto gli ultimi decenni abbiano sì segnato uno squilibrio nel rapporto tra uomo e ambiente circostante, sono anche i decenni che hanno portato a degli avanzamenti nelle condizioni di vita materiali e spirituali non indifferenti. In particolare, il concetto di Ecozoico sembra richiedere una svolta collettivistica dell’umanità, visto che certi cambiamenti di stile di vita non si possono ottenere senza la partecipazione di tutti. Questo cozza chiaramente con l’idea di diritti e libertà individuali, uno dei doni maggiori che il pensiero occidentale abbia dato al mondo. Certo, un approccio di questo tipo porterebbe sicuramente a una soluzione dei problemi ambientali, ma a quale prezzo?

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.