“Come inchiostro nell’acqua” – Sara Allegrini

E’ arrivato settembre, ma continua “Storie per ragazzi (…e non solo)”, una carrellata di libri per i più giovani, che possono avvincere, emozionare e far riflettere anche gli adulti. Si tratta di consigli per accompagnare anche gli ultimi spiccioli di vacanze con gradevolissimi compagni d’avventura. Sì, perché i libri, quando non sono tra le mani dei prof, sanno essere discreti ed autentici amici!

Dopo un avvio letteralmente claustrofobico, evidenziato dalle pagine nere con scrittura bianca, Come inchiostro nell’acqua di Sara Allegrini si apre al lettore con estrema, esasperante lentezza. E tutto ciò risulta molto… molto avvincente.

Come inchiostro nell’acqua è un romanzo veramente originale, surreale, come l’oscurità nella quale è immersa la protagonista.

Una ragazza si sveglia all’improvviso in un luogo completamente buio. Ha coscienza di sé, ma non vede neppure le sue mani; sente i suoi pensieri, può parlare, ma non ricorda chi è, nemmeno il suo nome. Intorno a lei, il nulla. Mentre cerca di orientarsi e di capire, decide di chiamarsi semplicemente “Io”. Ecco l’incipit. Buio. Non un buio normale. Anomalo. Intanto, è assolutamente certa di avere gli occhi aperti, eppure non vede nulla, anzi, sembra che l’oscurità vi prema contro come qualcosa di solido, quasi volesse entrarle dentro. Perciò li serra, spaventata, e si concentra sugli altri sensi. 

A riempire il vuoto di “Io”, una storia, quella di Mel, che Iei inspiegabilmente vede agire e vivere come su uno schermo del cinema. Mel ha una vita difficile – una madre complicata da gestire, una nuova famiglia che non le va giù – ed è tutt’altro che simpatica. Ma chi è questa Mel e perché “Io” vede la sua vita? E poi c’è Julian, il ragazzo gentile e schivo che compare ogni tanto accanto a Mel e che Mel ignora deliberatamente: che ruolo ha davvero questo Julian? A poco a poco, il buio intorno a “Io” si anima e spuntano altre figure, come Esther e il Cavaliere, si sentono voci, ma nessuno sembra accorgersi di lei. A parte una bambina, Flo, che vede una porta che “Io” non vede, e che si tuffa e scompare in un campo di girasoli. Accanto ad “Io” ogni tanto si percepisce un’entità maligna, gelida: la ragazza ne è letteralmente terrorizzata. E poi riappaiono le storie, in un ordine insensato, come tessere di un mosaico che lentamente e confusamente si compone e che cambierà la vita di ”Io” per sempre.

Come inchiostro nell’acqua è un romanzo articolato, ma non complesso. La sua trama di dipana lentamente, ma in maniera lineare. La scrittura di Sara Allegrini è giustamente nervosa, essenziale, introspettiva; ovviamente le descrizioni sono ridotte al minimo.

La lettura di Come inchiostro nell’acqua è rapida, perché la storia risulta molto avvincente. Nello stesso tempo è un libro che fa riflettere sulla vita, sulle occasioni, sulle scelte quotidiane.

Buona lettura.

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