“Tric Trac Trio” – Margaret Atwood

Può un libro essere fresco e gustoso come una manciata di ciliegie dolci e succose?

Sì. Questo è Tric Trac Trio di Margaret Atwood: una pura gioia di libertà linguistica, una bizzarra corsa a perdifiato tra i suoni e le parole.

Prima di tutto, un ammirato complimento alle traduttrici Ilva Tron e Dida Paggi, che hanno saputo rendere in maniera efficacissima i rocamboleschi voli linguistici dell’autrice canadese: più che traduttrici, sono da considerarsi delle autentiche coautrici. Chapeau!

Poi l’autrice: che dire? Originale, intelligente, funambolica, un’artista circense della parola che con maestria ed incanto ha saputo far danzare insieme termini comuni e ricercati sul ritmo incalzante delle allitterazioni.

Tric Trac Trio racconta tre storie. Marbella è una magra monella, alla quale, un mulinante e micidiale vento di maestrale aveva menato mille miglia lontano, per una maligna malia, i suoi magnanimi e meritevoli genitori, la mamma modista e il mite papà macellaio. Per Marbella è l’inizio di una drammatica avventura, vissuta insieme alla marmotta Millo e agli amici Merton, Mo e Maracadam, insidiati dal mago Merlano, che agisce sotto le mentite spoglie di Madame Maria.

Il bizzarro Bob, invece, abbandonato in una borsa di bambù quand’era solo bebé, sarà allevato da tre cani, un bulldog, un bracco ed un barboncino, fino a quando incontrerà la derelitta Dorinda, i cui disgraziati genitori si erano dispersi in un drammatico disastro in dirigibile e così la dolce donzelletta era stata destinata, per non dire deportata, a certi suoi distanti parenti. Ma la vita, a volte, restituisce ciò di cui priva e così il bizzarro Bob, alla fine, diventa baldanzoso e la derelitta Dorinda diviene più dinamica.

Nell’ultima storia, il rude Ramiro, un ragazzino dalla zazzera rossa che risiedeva in una residenza rettangolare ormai ridotta in rovina, deve vedersela con i suoi rivoltanti cugini, Ron, Rollo e Ruby, e con un orto di ringhiosi ravanelli, aiutato solo dal ratto Ralf. L’incontro con la raffinata Rilla è l’unione di due diversità che compensano anche i vuoti delle loro storie e così, alla fine, (scusate lo spoiler), Ramiro, Rilla e Ralf ricominciarono a ridere e ruzzare entusiasticamente fra le rose e i ribes, in riva al rilucente ruscelletto, sotto  un radioso arcobaleno.

Tric Trac Trio, arricchito dalle illustrazioni di Dušan Petričić, è un libro divertentissimo, da leggere preferibilmente ad alta voce, per gustare le infinite potenzialità della nostra lingua e per giocare spensieratamente con i suoni ed i significati delle parole.

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