Tutti i lunedì, per tutta l’estate, “Storie per ragazzi (…e non solo)”, una carrellata di proposte di narrativa per ragazzi; libri che possono avvincere, emozionare, far riflettere anche gli adulti. Si tratta di consigli per accompagnare le sempre gradite vacanze con gradevolissimi compagni d’avventura. Sì, perché i libri, quando non sono tra le mani dei prof, sanno anche essere discreti ed autentici amici!
Prima che sia notte di Silvia Vecchini è un libro “strano” (e non è detto che questo sia negativo, anzi).
Prima di tutto, a raccontare la storia di Carlo ed Emma, due fratelli, sono due diversi narratori: un narratore interno, Emma stessa, ed un narratore esterno. Emma racconta le vicende del fratello e della propria famiglia in poesia. Il narratore esterno racconta in prosa, in terza persona e focalizza l’attenzione sui personaggi che ruotano attorno alla famiglia di Carlo ed Emma.
In secondo luogo, quindi, la storia di Carlo ed Emma viene raccontata in forma, stile, linguaggio diversi: più intima la narrazione di Emma, di più ampio respiro, ma non fredda e distaccata, quella del narratore esterno, che assume altri punti di vista: il cassiere del supermercato, la bidella, l’infermiera, l’educatore.
E’ questa alternanza di poesia e prosa, di narratori e focalizzazioni differenti, a rendere “strano” il romanzo.
La storia appartiene all’originalissimo genere “epica del quotidiano”.
Carlo è un bambino sordo e vede solo da un occhio, anzi sta rischiando di perdere anche quello. Cupezza, dolore, disperazione sono banditi dal libro, perché la poesia sublima, soprattutto la poesia di una bambina, anzi di una sorella.
E’ una storia ispirata a due persone reali, Carlo ed Emma, appunto (i nomi dei protagonisti sono veri). E’ una storia raccontata magnificamente da Silvia Vecchini, con grande intensità ed equilibrio. Ci potrebbero essere tutte le premesse per far versare fiumi di lacrime ai lettori, ma non succede, perché Silvia Vecchini racconta la realtà, non una fiaba.
Prima che sia notte è un libro che fa pensare: a questo anche serve l’estate. Allora buona lettura e buona estate.
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