Perché leggere?

Qualche mese fa abbiamo parlato di cosa significa leggere, oggi vorrei raccontare anche la mia esperienza. Gli scorsi diciotto mesi sono stati molto cupi per me e la lettura è stata una compagna davvero fedele e importante. Se ripenso ad alcuni dei momenti più difficili che abbia dovuto affrontare finora, spesso e volentieri i libri sono lì al mio fianco. Se riguardo le recensioni pubblicate nel corso degli ultimi mesi, sensazioni diverse si affacciano alla mia mente. Oggi, una data importante nel mio percorso di risalita, volevo ricordare alcuni di questi momenti.

L’allegria – L’ultimo libro del vecchio me. L’ultimo letto con spensieratezza e felicità, senza sapere cosa mi stava aspettando dietro l’angolo. Quanto si dà per scontato a volte nella vita. Ungaretti avrà sempre un posto speciale per me per questo motivo.

Il fascino del pedale – I libri sul ciclismo. Un must delle mie vacanze natalizie e un rifugio sicuro per chi vuole farmi un regalo. Sono i libri del primo turbamento e della negazione. Quando cercavo di ignorare quel fiume di emozioni insolite e quella sensazione che qualcosa non andasse in me.

The Total Money Makeover – Questo libro è stato il galleggiante cui mi arpionavo angosciosamente nelle lunghe, vuote serate d’inverno. Nel silenzio amaro in cui ero solo contro me stesso, a lottare contro il panico che saliva e a imparare a tenerlo a bada, parola dopo parola, riga dopo riga. Uno dei libri che non potrò mai dimenticare né mai (credo) rileggere.

Contro il sovranismo economico – Quanta speranza in questo libro. Le piccole gocce di luce di febbraio, gli sparsi momenti di entusiasmo. Come dimenticare la sera in cui ho scritto questa recensione? La sensazione che qualcosa stesse tornando a posto in me? La forza di reagire e tornare a scrivere per il blog (anche con una certa vis polemica) lo segnala.

Campionissimi – Un libro aspro e cupo per giorni aspri e cupi. Nel dolore e nelle fragilità altrui si trovano le forze per affrontare i propri e contestualizzarli. Quando il dolore sembra toglierti il futuro, leggere di come i propri “idoli” l’hanno affrontato è un aiuto. La recensione di questo libro è anche associata a un’idea di ritorno a casa e a piccoli momenti di sollievo. Alti e bassi nella mia vita, accompagnati da libri sul ciclismo: ha senso.

Apocalypse Never – Il libro delle notti insonni. Quando stufo di girarmi e rigirarmi nel letto, cercavo uno (spesso) vano sollievo nella lettura. Leggere le parole stampate per cercare di calmare la mente e inseguire il sonno, sì, è brutto quando sembra. Calma, pace… quanto erano distanti da me in quei giorni.

Myricae – Quanto dolore in questo libro! Pagine di cipressi e funerali, morti e lutti, intrise dei dolori e dei complessi di Pascoli. Una lettura quantomai appropriata per me, nei giorni peggiori tra fine aprile e maggio. Appropriata perché la breve durata della poesia era il massimo che la mia mente affannata poteva tollerare. Ma appropriata anche perché leggere della sofferenza altrui è in qualche modo catartico e aiuta ad affrontare la propria. La condivisione, anche mediata attraverso la carta e l’inchiostro, è fondamentale per stare meglio.

La via dell’unità – Questo libro è il bianco sudario che ha accolto le salme di numerose lacrime. Questo libro è il concentrato di senso con cui ho combattuto il vuoto soffocante del nulla. Questo libro è la tenue lanterna accesa nelle tenebre striscianti. Il piccolo focolare (nomen omen) in una tormenta senza fine. Nel mezzo di questo libro, tra un capitolo e l’altro, il mio male ha raggiunto il suo punto più basso, in quell’abisso in cui l’esistenza stessa diventa un punto interrogativo e da cui non si può uscire senza cicatrici. E poi, lenta e sofferta, la ripartenza.

Fedeli a Dio e all’uomo – Quanto bisogno di senso, di ideali, di speranza. La saggistica, la storia, i grandi uomini che sono stati in grado di dare un senso vero alla loro esistenza. In queste pagine ho cercato (e spesso trovato) un supporto, una compagnia e una direzione che consolidasse la mia lenta ripresa. Fugaci momenti di benessere, piccole gocce nel deserto che, giorno dopo giorno, si facevano sempre più frequenti. Il piacere, parola non più sconosciuta. Il riposo e la quiete dopo aver dato fondo a ogni risorsa.

Anna dai capelli rossi – La saga della piccola grande Anna Shirley ha segnato la ripresa del lavoro. La paura, la fatica, la trepidazione e l’entusiasmo. Quanto sollievo e compagnia, quanta ispirazione e consigli nei volumi di questa collega del secolo scorso. Perché l’uomo è fatto di valori universali che trascendono l’età e si ritrovano in ogni epoca. Grazie Anna.

Non aggiungo altro. Solo questo: i libri salvano la vita… adesso lo so.

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