“Oggi sono nuvola, domani arcobaleno” – Davide Viola; “Carezze d’empatia in classe” – Stefano Rossi

Buon Anno a tutti!!!

No, non sono impazzito, né in notevole anticipo sui tempi. E’ che per quelli come me, l’anno inizia il 1° settembre e finisce il 31 agosto successivo. Che tipo di anno sarebbe? E’ l’anno scolastico!

Ecco, allora, che per festeggiare questo particolare Capodanno, ho pensato quest’anno di regalare a tutti i docenti, ma anche ai genitori di bambini e ragazzi in età scolare, un paio di letture che potrebbero fornire idee interessanti per percorrere insieme questo prossimo tratto di vita insieme.

Oggi sono nuvola, domani arcobaleno è un interessante libro operativo dello psicologo e psicoterapeuta Davide Viola, incentrato sulla mindfulness. Cos’è la mindfulness? Gli esperti direbbero che è un percorso di conoscenza che si radica nell’esperienza del corpo, delle sensazioni, dei pensieri, delle emozioni e della mente stessa. Più semplicemente direi che è un modo per affrontare lo stress, esercitandosi a vivere il qui ed ora. Attraverso semplici tecniche di respirazione e di percezione del proprio corpo, si può imparare a focalizzare meglio la propria attenzione e a concentrarsi sul momento presente. Quante volte, nel corso di un esame o di una semplice prova di verifica, un ragazzo è stato sopraffatto dall’emozione, dall’ansia e da una successiva crisi di pianto? A volte, il peso delle prove sembra sovrastare le nostre forze, perché consideriamo l’impegno nella sua interezza: impariamo a concentrarci su ogni singolo passo del nostro cammino, sul passo che ci viene richiesto in quel preciso istante, ed il viaggio non farà più così paura.

Gran parte del libro è operativo, cioè costituito dagli “esercizi” che nell’arco di otto settimane dovrebbero portare alla maturazione della consapevolezza di sé. E se non funziona? Si può riprovare e ripartire dall’inizio, ma la possibilità di imparare a vivere la scuola – e successivamente la propria vita – con maggior serenità e sicurezza vale veramente il tentativo.

Carezze d’empatia in classe, invece, è un volume maggiormente rivolto ai docenti. Stefano Rossi è uno psicopedagogista molto seguito, soprattutto sui social, grazie al suo metodo della Didattica Cooperativa. Il libro si divide in due parti. Nella prima, intitolata Fondamenti di una scuola di empatia, Rossi analizza la situazione del nostro sistema scolastico, alla luce dei recenti avvenimenti. Il 2020 verrà ricordato come l’anno del trauma collettivo. La resilienza di cui abbiamo bisogno non è solitaria, ma cooperativa e collettiva. Non basta resistere, dobbiamo “co-resistere”. Secondo Rossi, i due grandi mali della nostra scuola e della nostra società sono l’analfabetismo etico e l’analfabetismo emotivo e sentimentale. Il trauma causato dal Covid non è stato solo di tipo fisico, sanitario e sociale, ma è stato anche un trauma filosofico. Ha infatti messo in crisi uno dei grandi miti della nostra società: il mito della performance, che ci ha illusi di essere esclusivamente un Io potente, forte e invincibile. Tuttavia, la condizione prima dell’essere umano è quella di “essere gettato nel mondo” (Heidegger). Un essere gettato che ci mostra che la nostra condizione prima è la fragilità, non la potenza.

Il titolo della prima sezione del libro è La scuola ferita e ciò che Rossi propone non è di ricucire questa ferita, bensì... avere il coraggio di entrare dentro la propria ferita, riconoscendo nel fenomeno delle classi difficili quella domanda di cura, amore ed empatia che dev’essere l’elemento primo della scuola stessa. Ciò significa: spezzare l’egemonia della conoscenza, aprendosi anche all’accoglienza del cuore e delle ferite; smettere di amputare l’essere umano, riaccogliendo insieme alla dimensione dell’Io capace, anche la dimensione dell’Io fragile; riportare il giusto equilibrio tra funzionare ed esistere, in altre parole tra il “performare” e l’essere. La proposta è l’etica dell’empatia, che significa insegnare ai nostri bambini e ragazzi l’attitudine a creare ponti con l’alterità, in qualsiasi forma essa si presenti. E questi ponti devono poggiare su due colonne etiche: la mente critica ed il cuore intelligente. Confesso che ho trovato talmente interessanti, ricche e profonde queste prime pagine, da rileggerle subito, prima di continuare con il resto del libro. Resto che è costituito da 50 idee (le carezze d’empatia) per attività didattiche che aiutino i docenti e gli studenti a prendersi cura gli uni degli altri.

Allora, Buon Anno a tutti!

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