“La fabbrica delle meraviglie” “L’invenzione dei desideri” – Sharon Cameron

Appuntamento straordinario con la nostra rubrica. Costanza ha letto due libri che le sono piaciuti proprio tanto tanto. E ne ha fatto una bella recensione.

Recensione doppia per i due romanzi della scrittrice americana Sharon Cameron, perché, dopo aver letto tutto d’un fiato La fabbrica delle meraviglie ho dovuto assolutamente completare la storia con il seguito, L’invenzione dei desideri.

La trama. Katharine è una giovane orfana di diciassette anni, accolta in casa dalla severa zia, dalla quale viene maltrattata e presa in giro, soprattutto in presenza delle amiche della zia stessa. Un giorno, la zia le affida una specie di missione: andare a Stranwine Keep a raccogliere più informazioni possibili riguardo allo zio George Tulman, considerato da tutti pazzo, per controllare che non stia sperperando il patrimonio di famiglia e, magari, poterlo spedire in manicomio ed ereditare così la sua villa e tutti i suoi soldi. Quando Katharine arriva nel piccolo paesino dove vive lo zio, spera di potersene andare il prima possibile, perché convinta di incontrare un folle. Ben presto, però, si rende conto che lo zio George non è matto, anzi è un genio e che insieme al giovane aiutante Lane (di cui Katharine si innamora) crea delle invenzioni straordinarie: pesci meccanici, bambole che suonano il pianoforte, orologi dai mille ingranaggi. A questo punto, Katharine dovrà fare di tutto per proteggere lo zio e le sue fantastiche creazioni, ma non sarà per nulla facile, perché su tali creazioni aleggiano molti interessi oscuri.

Nel sequel, L’invenzione dei desideri, Katharine si trova ancor più immersa nel mistero: Lane scompare e viene dichiarato morto (eventualità alla quale la nostra protagonista non crede), poi due uomini tentano di rapire lo zio George. Il romanzo, a questo punto, diventa uno straordinario giallo storico-politico, in quanto, poco alla volta, Katharine comprende che l’attività dello zio è al centro di interessi politici internazionali, in modo particolare tra la corona inglese e la Francia. È qui una delle svolte del romanzo: Katharine, decisa a svelare il mistero, si sposta a Parigi, dove si troverà invischiata in una trama sempre più complicata, alla ricerca di una verità sempre più sfuggevole.

La fabbrica delle meraviglie e L’invenzione dei desideri sono due romanzi che mi hanno tenuta incollata alle pagine dalla prima all’ultima riga. Il racconto è narrato in prima persona e questo aiuta ancor di più ad immergersi nella vicenda stessa, così come la scrittura della Cameron, fluida e scorrevole. Abile l’autrice anche a mescolare i generi letterari: in alcuni momenti il racconto ha le caratteristiche della fiaba, con le funzioni ben in evidenza, in altri sembra un fantasy, in altri ancora, la chiara collocazione spazio temporale delle vicende, richiama il romanzo storico, con un tocco di giallo d’enigma che non guasta proprio.

La fabbrica delle meraviglie e L’invenzione dei desideri sono due romanzi ricchi di sorprese, suspence, colpi di scena: una volta iniziata la lettura, non si riesce più a smettere.

Si tratta inoltre di due libri perfetti per questa rubrica, in quanto sono indicati per i ragazzi +12, ma in realtà sono vivamente consigliati anche per gli adulti. Dunque, buona lettura e buon viaggio tra l’Inghilterra vittoriana e la Francia imperiale di metà Ottocento.

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