“Il manuale dell’investitore consapevole” – G. Bellelli, M. Mazzieri e A. Lanford

Penso che il titolo di questo saggio dica tutto. “Consapevole”. Questa è la parola chiave. In un mondo sempre più complesso e all’insegna di cambiamenti finanziari molto rapidi, la consapevolezza è un enorme valore. Consapevole di cosa? Dei pro e dei contro. Dei rischi e dei vantaggi. Delle possibilità e delle conseguenze. Apprezzo molto che gli autori siano indipendenti e che non presentino soluzioni facili. Mai nel corso del saggio si dice “acquistate questo e non ve ne pentirete!” o “Investite qui e otterrete tot ritorni”. I tre autori sono consapevoli che ogni soluzione è complessa ed esposta a rischi e che ogni persona deve valutarli in modo personale per trovare la strada giusta per sé.

Il destinatario ideale di questo saggio è “il buon padre di famiglia”, la cui parola d’ordine è pianificazione. Questa etichetta, così semplice ed efficace, nasconde l’essenza del successo economico. Al di là dell’analisi finanziaria e matematica e degli strumenti d’investimento sempre più complessi, oggi come sempre la prosperità economica si basa su valori senza tempo. I valori del “buon padre di famiglia” sono prudenza, responsabilità, duro lavoro, preparazione e pianificazione. Basti dire che la materia prima dell’investimento è il risparmio: se non riesco a risparmiare nulla, allora non ho nulla di investire.

Solo a quel punto si apre quella parte di conoscenza e consapevolezza che gli autori del saggio vogliono fornire, per permettere al risparmiatore di capire come investire il proprio capitale. Tra immobili, liquidità, commodities, obbligazioni, azioni, ETF, fondi d’investimento c’è solo l’imbarazzo della scelta. Una scelta che deve però essere ponderata sulla base delle proprie necessità, del profilo di rischio e cose simili.

Ritengo che questa lettura sia importante non solo come guida per eventuali investimenti, ma anche come tutela. Molto spesso banche e intermediari finanziari propongono investimenti, polizze e cose simili e di rado hanno gli interessi dei loro clienti in testa. Senza lanciarsi in inutili filippiche contro il sistema bancario, basti dire che questo gioca spesso sull’ignoranza dei suoi clienti: la conoscenza in questo caso è la miglior difesa per non perdere i propri risparmi.

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