“Il fantasma in bicicletta” – E. Brizzi

Provo una certa naturale simpatia per Enrico Brizzi. Costretto a leggere, ai tempi liceali, il suo Jack Frusciante è uscito dal gruppo, mi trovo ad ammirare il coraggio di un autore che usa con reiterata ostinazione il grandissimo (quanto poco noto) Girardengo come metafora del suo protagonista. Me lo ritrovo, poi, alcuni anni più avanti come co-autore dell’autobiografia del ciclista che per primo mi ha fatto apprezzare lo sport in bicicletta.

Ecco perché ho provato una certa epifanica incredulità quando, alcuni giorni fa, ho trovato in libreria il suo ultimo lavoro: un’originale biografia-autobiografica-frammista-a-reportage-di-viaggio dedicata a Giovannino Guareschi. Guareschi, proprio quell’autore che tanto apprezzo e che mi ha accompagnato con i suoi scritti nel corso di un’estate di qualche anno fa. Bicicletta + Guareschi? Non potevo perdere una lettura del genere.

Di che si tratta? Di un libro piuttosto voluminoso (oltre 700 pagine) che mescola con grande abilità cose diverse. Il punto di partenza è il desiderio dell’autore di ricalcare, con cicloturistica passione, il viaggio in Italia compiuto da Guareschi nel 1941. La scoperta di questo viaggio, però, lo conduce a una vera e propria ossessione per l’autore e, così, tra un capitolo e l’altro di pedalate, si inframezzano dei capitoli biografici dedicati a Guareschi.

Il libro di Brizzi è un caleidoscopio di difficile decifrazione, che però funziona sotto tutti gli aspetti. Come biografia è accurata, rigorosa, equilibrata e vivace. Piena di informazioni, commenta con la giusta distanza la vita di Guareschi e ne dà un ritratto realistico e non agiografico. Come reportage di viaggio è altrettanto ben riuscito: preciso nel delineare le tappe; spassoso e concreto nel mettere in rilievo le dinamiche tra compagni di strada; appassionante nello sdoganare la bellezza del muoversi in bicicletta, ma anche gli ostacoli che si possono incontrare.

L’idea di unire questi due aspetti è semplicemente splendida e viene da chiedersi come mai non esistano un maggior numero di biografie di questo tipo. Questa biografia-autobiografica riesce infatti a unire il rigore della ricostruzione storica alla coinvolgente leggerezza dei capitoli di viaggio. Questi capitoli svolgono la funzione essenziale di interrompere il racconto biografico per esplicitare il percorso di ricerca, i dubbi e i punti di vista dell’autore/viaggiatore/biografo. Questi capitoli sono un po’ la biografia della biografia: perché l’autore ha scelto di occuparsi di Guareschi? Come ha seguito e sviluppato l’idea? Quali fonti, punti di vista e prospettive ha usato?

Il tutto scritto con uno stile gustoso, divertito e piacevole. Le pagine scorrono velocemente, una dopo l’altra, e strappano spesso un sorriso. ATTENZIONE: Alla fine della lettura, il lettore proverà il forte desiderio di prendere in mano i volumi di Don Camillo o di salire in bicicletta per fare qualche chilometro in bella compagnia. Si prega di cedere a questi desideri.

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