“Il bambino che mangiava le stelle” – Kochka

Ecco la terza recensione della rubrica estiva Storie per ragazzi… e non solo.

Una storia ricca di poesia è quella che ci racconta in questo libro la scrittrice franco libanese Kochka.

Il bambino che mangiava le stelle è il piccolo Matthieu, quell’essere strano che abita al piano sopra il nuovo appartamento in cui si è trasferita la giovane ed intraprendente Lucie, una dodicenne con una smisurata voglia di conoscere gli altri e di scoprire il mondo.

Matthieu invece è diverso, è un bambino autistico, e Lucie, senza il minimo imbarazzo, con una curiosità priva di qualunque forma di pregiudizio, vuole conoscere il suo mondo e se ne lascia attirare. Matthieu è un bambino veramente speciale, con dei poteri straordinari: chiuso nel suo mondo, in realtà egli entra in contatto con gli oggetti e con gli animali, si fonde con essi, diventa essi. Lucie ne segue l’evoluzione e comprende che un giorno Matthieu imparerà anche ad entrare in contatto con le persone, anzi “un giorno lui diventerà le persone! E ciò sarà molto al di là della comunicazione, sarà una specie di fusione. E sarà molto più forte di noi!”.

Il romanzo è popolato di personaggi sospesi tra la realtà e la magia, come il nonno Balthazar, il cane Franҫois, la “baby sitter” Maougo. Il bambino che mangiava le stelle si può considerare anche una sorta di romanzo di formazione: Lucie, attraverso il rapporto con Matthieu, scoprirà la sua strada nella vita. Diventerà infatti un’educatrice di bambini autistici.

Il bambino che mangiava le stelle è un romanzo in cui convivono, perfettamente a proprio agio, profondità e leggerezza: un piacere totale per il lettore.

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