“Anna di Avonlea” – L.M. Montgomery

Proseguono le avventure di Anna Shirley nel secondo capitolo della saga di “Anna dai capelli rossi”. Queste avventure hanno a che fare con una ragazza più matura, che prosegue gli studi e finisce per coronare il proprio sogno di diventare insegnante.

La qualità di questo secondo volume non ha nulla da invidiare al primo: il lettore ritrova la stessa freschezza e lo stesso fascino. I nuovi personaggi si amalgamano benissimo con quelli della vecchia guardia e le situazioni che un’Anna più matura deve affrontare sono perfettamente in linea con il carattere del personaggio che abbiamo imparato ad amare.

Insomma, c’è un motivo se un secolo dopo la pubblicazione ancora si può leggere questo romanzo e trarne gli stessi insegnamenti e lo stesso piacere che generazioni di lettori vi hanno ricavato. I valori e le esperienze dell’umanità di Avonlea possono davvero essere declinati in ogni luogo e tempo e rendere più umano qualsiasi piccolo mondo.

Se dovessi dire cosa mi ha arricchito di più come persona di questo romanzo non avrei dubbio: si tratta dell’esperienza di Anna come insegnante. Ecco come lei tira le somme della propria esperienza scolastica:

In quei due anni aveva lavorato con impegno e onestà, commettendo anche molti errori, ma imparando sempre da essi. Ed era stata ricompensata. Aveva insegnato molte cose ai suoi allievi, ma sentiva di aver imparato molto di più. Loro le avevano insegnato la tenerezza, l’autocontrollo, la saggezza innocente, e i segreti che si nascondono nel cuore di ogni bambino. Forse non era riuscita nel suo intento di “ispirare” splendide ambizioni nel cuore dei suoi allievi, ma grazie alla sua personalità più che all’enunciazione di sani principi, aveva insegnato loro che negli anni a venire la cosa migliore e più importante che potessero fare era vivere la loro vita in armonia e grazia, scegliendo sempre la verità e la gentilezza e tenendo alla larga ogni falsità, cattiveria e meschinità. Forse nessuno di loro era consapevole di aver imparato quella lezione, ma l’avrebbero comunque ricordata e messa in pratica anche molto dopo aver dimenticato quale fosse la capitale dell’Afghanistan e la data della Guerra delle Due Rose.

Tanto di cappello, Anna Shirley.

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